Partiamo dal titolo "La vecchia e cara Ansia". Ansia con la A maiuscola, come se fosse una persona vera e propria. Ho scelto di rivolgermi all'ansia in questo modo, perché a volte è proprio questa la sensazione che si prova quando è presente: come se fosse qualcosa di diverso da noi, che ci blocca, ci trattiene e ci impedisce di essere come vorremmo.
Viene vissuta in modo diverso. E per alcuni di noi, diventa un limite piuttosto importante. Ma vediamo di parlarne meglio.
L’ansia è un’emozione che si caratterizza per le sensazioni di tensione, minaccia, preoccupazione. Nasce dall’anticipazione degli effetti negativi di una situazione futura.
In pratica, è causata dalla paura che le cose vadano male.
La parola “ansia” deriva da “stringere” (dal latino “ango”): quale termine migliore per descrivere la sensazione di costrizione e oppressione che si prova quando si è in ansia?
È un’emozione di base che chiunque ha provato, in una certa misura, qualche volta nella sua vita.
Sentirsi in ansia, oltre ad essere totalmente normale, è addirittura molto utile.
La comune ansia per un esame, ad esempio, per quanto fastidiosa, nella giusta misura può essere il giusto innesco per convincerci a studiare, anziché procrastinare eccessivamente.
Gli effetti dell’ansia sulle prestazioni sono quasi paradossali. Quando il livello d’ansia sale, aumenta in modo proporzionale anche la nostra efficienza, ma solo fino a un certo punto. Se l’ansia aumenta ulteriormente, le prestazioni si riducono. Possiamo dire che esiste una soglia entro la quale l’ansia è una sensazione utile ed efficace.
Prima di raggiungere il picco, l’ansia è considerata adattativa, perché aiuta il soggetto a prepararsi a una situazione stressante. Se aumenta ancora, l’ansia è considerata disadattiva, perché causa disagio e compromette la condizione fisica.
Abbiamo quindi bisogno di una certa quantità d’ansia per raggiungere le migliori performance, ma una quantità eccessiva può diventare un ostacolo.
L’ansia si riconosce per la sensazione opprimente che provoca, ma si mostra anche con altri sintomi, che si possono dividere in due categorie: sintomi cognitivi e sintomi fisici.
Tra i sintomi cognitivi possiamo considerare:
· senso crescente di allarme e di pericolo
· vuoto mentale
· comparsa di immagini, ricordi e pensieri negativi
· sensazione marcata di essere osservati e giudicati
· evitamento della situazione temuta
· ricerca di rassicurazioni
Invece, tra i sintomi fisici rientrano:
· tensione
· aumento della sudorazione
· aumento della frequenza cardiaca
· vertigini
· nausea
· formicolii alle estremità ed intorno alla bocca
Quando l’ansia diventa pervasiva, cioè si presenta molto spesso, con sintomi forti, che limitano le attività e invade vari aspetti della vita si parla di ANSIA PATOLOGICA. Esistono diverse tipologie di Disturbi d’Ansia, la cui diagnosi è possibile solo attraverso il consulto di un professionista (uno psicologo o psichiatra).
[Per un approfondimento sul Disturbo da Attacchi di Panico, consiglio di leggere l'articolo del mio collega, Dr. Mario Mazza al seguente link.]
In psicologia e in psichiatria si tende a fare una distinzione tra i diversi tipi di ansia che vanno a interferire con la vita della persona. Queste distinzioni si fanno principalmente per facilitare le comunicazioni tra professionisti del settore, ma anche per aiutarsi a comprendere il focus della terapia o del percorso di supporto. Cioè, in base al modo in cui la persona si sente e in base al modo in cui esprime la propria ansia, il lavoro da fare prende sfumature diverse.
Il punto in comune tra le diverse categorizzazioni d’ansia è la sensazione di sentirsi “bloccati”. Infatti, quando l’ansia arriva a livelli eccessivi porta a percepirsi come paralizzati: incapaci di andare avanti con alcuni aspetti della propria vita.
Imparare alcune strategie di gestione dell’ansia, può evitare che questa diventi pervasiva e sfoci in un vero e proprio disturbo.
Iniziare un percorso terapeutico o di supporto psicologico è fondamentale per riuscire a evadere dalle mura che ci si è costruiti intorno e che tengono imprigionati in quella situazione.
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